Il festival della musica italiana è iniziato, parliamo di una delle manifestazioni più attese e apprezzate di sempre, un pilastro del palinsesto Rai. Sì, Sanremo simboleggia la tradizione del nostro popolo. I protagonisti sono i “big”, coloro che hanno scritto la storia con le loro canzoni e, i nuovi talenti in ascesa. Non solo musica, Sanremo, “la città dei fiori”, ha anche un grande patrimonio dal punto di vista gastronomico.
Sanremo: cosa mangiare
La cucina è da considerarsi un incrocio fra terra e mare che segue le orme della gastronomia ligure, ovviamente incentrata sulla Dieta Mediterranea. I gusti della tradizione incontrano l’estro e l’innovazione, dando vita a piatti originali e dal sapore inimitabile. Componente essenziale, la materia prima: ogni portata contiene i prodotti offerti dalla terra, il gusto viene esaltato e apprezzato. Del resto, sarebbe impossibile non farlo.
Primi
Sanremo custodisce golosamente, pardon, gelosamente la sua identità culinaria, senza subire influenze dalle aree limitrofe. Troveremo quindi basilico e pinoli, punte di diamante del territorio, impiegati per la realizzazione del pesto. Quest’ultimo, abbinato alle trenette, è un vero e proprio piatto da urlo. In generale la pasta fatta in casa, tra cui ravioli e Fidelini, è un must della cucina sanremese. I Fidelini indicano gli spaghetti sottili, ottimi accompagnati da un sugo leggero. In origine, la loro forma era diversa, si trattava di pasta corta e veniva imbarcata come cibo per l’equipaggio delle navi.
Il clima mediterraneo favorisce inoltre la diffusione di olive taggiasche, carciofi, zucchine, cipolle e patate. Ultimi ma non ultimi, i funghi e le castagne, a Sanremo i piatti a base di farina di castagna sono imperdibili!
Impossibile non nominare anche la Buridda, una zuppetta a base di pesce e cotta in umido. Va servita insieme alle schiacciatine da “pucciare”, dette “gallette del marinaio”. Il pesce utilizzato è diverso: palombo, stoccafisso, cefalo e grogo. Il tutto viene condito con olio, prezzemolo, pinoli, capperi e funghi. Per la preparazione possono servire anche fino a quattro ore, per cuocere a fuoco lento il pesce. Negli anni sono state apportate modifiche alla ricetta originale, sono stati inseriti nuovi ingredienti tra cui carciofi, pomodori, patate, frutti di mare, riso e vino. A proposito di vini, vengono consigliati Pigato, Rossese e Ormeasco Sciac-trà, tutti di origine ligure. Il termine Buridda ha origini antiche, probabilmente Arabe, e significa “a pezzetti”. Quel che è certo, è che dai pescatori alla borghesia, questo piatto veniva apprezzato moltissimo.
Secondi
Essendo una zona costiera, è possibile apprezzarne pesci e molluschi: primi fra tutti i “gamberi di Sanremo” e poi orata, pesce spada, nasello, tonno, gallinella e branzino. Durante la preparazione vengono insaporiti con olive, pinoli, rosmarino, carciofi. Tra i secondi vanno annoverati anche la “torta verde“, una torta dalla sfoglia sottile farcita c0n riso e verdura, e il coniglio al Vermentino. Questo piatto è una combinazione di sapori in contrasto tra loro. La carne dal gusto delicato si “scontra” con l’amarognolo delle olive taggiasche, più i pinoli e il vino locale.
Dulcis in fundo, l’unica ed inimitabile focaccia: realizzata senza lievito, racchiude l’essenza ligure ed è simbolo indiscusso del territorio. Liscia, con un filo d’olio o accompagnata da verdure e formaggi, conquista con il suo sapore, specialmente se appena sfornata. Una lontana cugina della pizza è la Sardenaira, tipicamente sanremese, prevede uno strato di focaccia, pomodoro crudo, capperi, olive taggiasche, aglio, sardine e origano.
Dolci
Sanremo non è da meno per quanto riguarda i dolci. La “torta dei ciavai”, il pandolce, gli amaretti, la Spongata, il Castagnaccio, la Pànera, sono solo alcune delle delizie della città dei fiori.
La torta dei ciavai è un dolce a base di pan di spagna, zabaione, panna montata e curaçao, tutto circondato da deliziose lingue di gatto. Con il Castagnaccio si torna a ciò che dicevamo riguardo all’importanza della farina di castagne nella cucina sanremese, un dessert classico, semplicissimo, ricco di elementi della produzione locale. Passiamo alla Spongata, realizzata principalmente durante il periodo natalizio, il suo nome deriva da “spongia” sì, come la spugna, irregolare e spugnosa appunto. Si tratta di un dessert davvero dolce, con marmellata di pere e mele, pinoli, mandorle e frutta candita. Il ripieno è racchiuso nella sfoglia, simile alla brisè. Altro dessert che delizia i palati liguri a Natale è il pandolce: frutta candita, uvetta, pinoli in abbondanza.
Sanremo, quindi, non smette di sorprenderci e affascinarci. Se ancora non l’avete fatto, organizzate un bel viaggetto: una passeggiata sul lungomare e una fetta di focaccia vi regaleranno piacevoli emozioni.
[Pic © saporie.com, donnesulweb.it, iloveitalianfood.it, italoamericano.org]